Digestione lenta o cattiva digestione?
La digestione lenta o la cattiva digestione è un problema comune a molte persone. La digestione è un complesso sistema in equilibrio che dipende anche dall'alimentazione Scopriamo cosa puo' creare una digestione lenta.
Quanto dura la digestione in generale?
Per digestione si intendono tutti quei processi enzimatici e meccanici che permettono di trasformare gli alimenti nello stomaco e intestino in molecole più semplici e assimilabili, come zuccheri, amminoacidi e acidi grassi.
Il tempo di digestione, cioè il tempo in cui il cibo rimane nello stomaco, dipende dal tipo di alimento: 1-2 ore per i carboidrati, 3-4 ore per le proteine e circa 5 ore per i grassi. Quindi lo stomaco, dopo ogni pasto, ha bisogno di un tempo variabile da 1 a 6 ore per svuotarsi.
Il cibo successivamente transita nell’intestino tenue per 6-8 ore; mentre per eliminare gli scarti ci vogliono dalle 24 alle 72 ore dopo il pasto.
Il tempo esatto è comunque diverso da persona a persona e può dipendere da vari fattori come: la masticazione, la quantità di cibo nello stomaco, la consistenza e cottura degli alimenti, ma anche l’età (con l’avanzare degli anni la digestione rallenta), lo stato fisiologico (gastrite, ernia iatale, allergie possono alterare la digestione) ed emotivo (stress, ansia o rabbia).
Rimedi e trucchi per aiutare la digestione lenta.
Ti senti appesantito e affaticato dopo un pasto?
Scopri cosa può esserti d'aiuto prenditi pochi minuti di tempo per guardare il nostro video e per leggere i consigli in fondo all'articolo.
Digestione lenta: i carboidrati
La digestione dei carboidrati inizia già nella bocca, dove l'enzima amilasi (o ptialina) “rompe” i ponti tra le molecole complesse di amido e glicogeno, liberando così zuccheri più semplici, come amilosio, maltosio e destrine (disaccaridi).
La digestione però si interrompe nello stomaco a causa dell’ambiente acido che inattiva gli enzimi. Viene ripresa nell’intestino tenue, dove le amilasi pancreatiche proseguono nella rottura delle catene dei carboidrati complessi, mentre enzimi detti disaccaridasi (come glucosidasi e lattasi) terminano la rottura in singole molecole di zucchero, come glucosio, fruttosio, saccarosio e lattosio.
Ma quanto impieghiamo per digerire un piatto di pasta o una pizza margherita?
Per quanto riguarda la pasta, la digeriamo solitamente in 2 ore, ma il tempo può variare in base alla cottura, al condimento o al tipo di pasta:
É meglio cuocerla al dente per favorire la digestione graduale dell’amido ed avere picchi glicemici più bassi;
Per digerire la pasta in bianco condita con olio extra vergine ci vogliono 2 ore, mentre se la condiamo con sughi elaborati impieghiamo almeno 3 ore;
Impieghiamo più tempo a digerire la pasta integrale rispetto alla pasta di grano duro, perché è più ricca in fibre e carboidrati complessi che rallentano il transito e l’assorbimento.
Invece a differenza di ciò che si crede, la pizza, se ben lievitata e cotta, è un alimento semplice e leggero: infatti si digerisce in 2,5 ore. Se alla classica margherita aggiungiamo altri ingredienti, si calcolano circa 45 minuti in più, in base anche a quanti e quali ingredienti mettiamo.
Digestione della frutta
La frutta è una fonte indispensabile di sali minerali, vitamine e fibre; è costituita prevalentemente da acqua (80-95%), contiene da 5 al 20% di carboidrati (soprattutto fruttosio, saccarosio e glucosio) facilmente digeribili e assimilabili, basse quantità di proteine e quasi nulle di grassi.
Assieme alla verdura, gli esperti consigliano l’assunzione di circa 5 porzioni di frutta, possibilmente con la buccia (dopo un attento lavaggio) poiché è ricca di fibre, importanti per facilitare il transito intestinale.
È inoltre consigliato mangiarla per colazione o merenda, in quanto se assunta a stomaco vuoto non incontra ostacoli nella sua digestione. Se invece nello stomaco sono presenti altri alimenti, come pasta o proteine, può fermentare, allungare i tempi digestivi o causare crampi e gonfiore addominale.
Concludere il pasto con frutta che fermenta meno, come la mela, l’ananas o la papaya, può invece aumentare la sensazione di sazietà, in più contenendo fibre può limitare in parte l’assimilazione dei grassi.
Assunta a stomaco vuoto, la mela può essere digerita in 30 minuti, mentre frutta più ricca in carboidrati come la banana, è digerita in 40-50 minuti. Le banane acerbe contengono più amido, per cui ci vuole più tempo per assimilarle, mentre nelle banane mature l’amido è trasformato in zuccheri semplici, subito assorbibili.
Digestione lenta: i latticini
Il latte intero vaccino è formato in gran parte da acqua (87%), carboidrati tra cui lattosio (4,9%), grassi come trigliceridi, fosfolipidi e colesterolo (3,4%), proteine come caseine e sieroproteine (3,3%), sali minerali e vitamine.
La quantità di grassi può essere ridotta attraverso scrematura a 1,5% nel latte parzialmente scremato, fino allo 0,2% nel latte scremato.
La digeribilità del latte varia significativamente in base a:
- Sensibilità al lattosio ed alla sua concentrazione nel prodotto: il latte delattosato è sempre più digeribile del latte normale, ma possiede anche un indice glicemico maggiore, in quanto lo zucchero semplice è già disponibile per l’assorbimento;
- Livello di scrematura: il latte intero possiede più grassi, che richiedono un maggiore tempo per la digestione;
- Quantità di proteine: il latte scremato risulta più proteico (seppur di poco) rispetto a quello intero; tuttavia, la minor presenza di lipidi compensa il tempo necessario per la digestione delle proteine.
A seconda di tutti questi fattori per digerire il latte ci vogliono da 30-60 minuti per il latte scremato a 2 ore per il latte intero.
La digestione dello yogurt richiede meno tempo (30-60 minuti) rispetto al latte da cui deriva perché, essendo un prodotto di fermentazione, gran parte del lattosio è già stato idrolizzato dai batteri.
Se fai fatica a digerire il latte e i suoi derivati, invece di rinunciarvi completamente, puoi utilizzare integratori a base di enzima lattasi.
Nella nostra erboristeria puoi trovare un prodotto adatto a te: TOLEROBEN LATTOSIO, un integratore alimentare a base di:
- lattasi, enzima che idrolizza il lattosio migliorandone la digestione,
- maltodestrine fermentate da Aspergillus Oryzae,
- Lactobacillus acidophylus DDS-1, probiotico intestinale,
- Mix enzimatico che aiuta nella digestione
Gli enzimi specifici contenuti in questo integratore sostengono il lavoro dell’apparato gastrointestinale, favorendo così il corretto assorbimento dei nutrienti.
Digestione lenta? ecco alcuni consigli per migliorare lo svuotamento gastrico:
Se soffri di cattiva e lenta digestione, innanzitutto è meglio non esagerare con le dosi o con cibi troppo elaborati, dopodiché puoi aggiungere ai tuoi piatti le spezie, che oltre a insaporire il cibo stimolano l’attività degli enzimi digestivi, velocizzando così la digestione e lo svuotamento.
- Lo zenzero aumenta la motilità gastrica e la secrezione gastrica, inoltre aiuta a riequilibrare la flora intestinale;
- La curcuma aiuta a ridurre l’infiammazione e migliora la disbiosi del microbioma intestinale;
- Il cumino riduce il gonfiore addominale e favorisce il transito intestinale;
- I semi di finocchio riducono la formazione di gas e regolano la motilità dello stomaco;
- Il pepe nero stimola la salivazione e la produzione di succhi gastrici;
- I chiodi di garofano riducono il senso di nausea a migliorano la digestione;
- La salvia e il rosmarino che proteggono dall’ossidazione e stimolano il movimento gastrico.
Oltre alle spezie si può ricorrere anche alle piante carminative, cioè quelle piante che promuovono l’espulsione dei gas dallo stomaco e dall’intestino. Le principali piante carminative sono il finocchio, il cumino ( che abbiamo già accennato prima) e l’anice.
Un ottimo aiuto per la tua digestione può arrivare dall'uso degli enzimi digestivi, assunti nei periodi più critici, oppure al bisogno prima di pasti particolarmente pesanti, che sappiamo potrebbero crearci dei problemi.
TOLEROBEN DIGESTIONE, ad esempio, è un ottimo prodotto contenente un mix di enzimi fondamentali (amilasi, proteasi, lipasi, lattasi e pectinasi), associati a bromelina e papaina, enzimi presenti rispettivamente nell’ananas e nella papaya che riducono il dolore e il gonfiore addominale, oltre che allo zenzero titolato al 5% in gingeroli, utile nello svuotamento gastrico.