Prevenzione dell’osteoporosi e dell’osteopenia

Sosteniamo ciò che ci sostiene.

Il sistema muscoloscheletrico rappresenta la struttura portante dell'intero organismo e grazie alla sua perfetta
architettura ci permette il connubio più vantaggioso tra stabilità e capacità motorie.

In questo articolo trascureremo volutamente gli aspetti patologici muscolo-tendinei per concentrarci sulle problematiche prettamente ossee.

Spesso siamo portati a pensare alle nostre ossa come a qualcosa di inerte più simile ad una roccia piuttosto che ad un
sistema biologico effettivo, ma si tratta di un concetto errato poichè sono da considerarsi a tutti gli effetti un tessuto biologico; si tratta nello specifico di una forma specializzata di connettivo in continuo "turnover", caratterizzata da una notevole resistenza meccanica per effetto della sua matrice mineralizzata.

I principali parametri che caratterizzano un osso fisiologicamente sano e funzionale sono QUALITA' del tessuto e DENSITA' minerale.

L'aspetto qualitativo poggia sul metabolismo osseo e sull'efficienza del turnover cellulare che concorrono a
mantenere un'architettura strutturalmente idonea alle richieste di sostegno e stabilità che deve garantirci;

la densità si esprime in grammi di minerali per unità e definisce invece il picco di massa ossea raggiunta dal sistema nel suo complesso.

I principali fattori che possono incidere negativamente su questi due pilastri fondamentali della fisiologia ossea
sono abitudini alimentari scorrette, sedentarietà, età avanzata, familiarità, terapie farmacologiche prolungate.

 

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Ossa e alimentazione

La questione "alimentazione" è davvero ampia e trasversale per poter essere trattata in modo esaustivo in questa sede, ma volendo individuare le problematiche più macroscopiche rispetto al tema considerato, dobbiamo
evidenziare i forti rischi legati all'assunzione troppo contenuta di proteine, macronutriente fondamentale per
la sua funzione plastica, nonché in microelementi come vitamina D, Silicio, Calcio e Magnesio, pilastri fondamentali dell'architettura ossea.

Di grande importanza in ambito naturopatico nei protocolli di prevenzione osteodegenerativa troviamo inoltre la gestione dell'acidosi subclinica, vale a dire di quella condizione tissutale che si sviluppa in risposta ad un'alimentazione eccessivamente ricca in alimenti raffinati e derivati animali, soprattutto se non adeguatamente bilanciati da vegetali freschi e alimenti nobili; l'estremo squilibrio dovuto dalla mancanza di elementi importanti per un metabolismo cellulare corretto e completo genera una serie di intermedi acidificanti che l'organismo sarà costretto a compensare sottraendo elementi alcalinizzanti alle proprie riserve, ovvero le ossa, impoverendole gradualmente.

Ossa e sport

L'attività fisica è fondamentale per il benessere generale dell'organismo, ma se vogliamo parlare di vantaggi specifici rispetto al sistema osteoarticolare è necessario circoscriverne la tipologia.

L’allenamento aerobico come il jogging o la camminata a passo veloce è sicuramente salutare per l'intero organismo, ma genera un impatto più specifico verso il sistema cardiovascolare; se il nostro obiettivo è invece quello di migliorare la densità ossea dovremo ricorrere ad esercizi di forza con sovraccarico.

Non servirà necessariamente iscriversi in palestra, per ottenere un sovraccarico sufficiente basterà utilizzare delle semplici bottiglie d'acqua o delle bende elastiche, anche se rivolgersi a dei professionisti offre comunque maggiore vantaggi in termini di sicurezza e selezione di esercizi specifici rispetto alla propria condizione fisica.

Ossa ed età

L'età che avanza non è sicuramente da considerarsi un problema in sè, ma è indubbio che il sistema osteoarticolare, in virtù di un calo fisiologico della sintesi endogena di collagene, perderà in elasticità ed efficienza.

A complicare ulteriormente il quadro dobbiamo poi considerare il fattore "familiarità" che andrà ad aumentare in modo esponenziale la vulnerabilità ossea nei soggetti che ne sono toccati, nonché l'impatto significativo del calo del tasso estrogenico nelle donne in menopausa sulle strutture ossee.
Gli estrogeni sono infatti coinvolti sia nel riassorbimento tubulare e intestinale di calcio, sia nella sintesi di calcitonina, uno dei principali ormoni coinvolti nei processi di mineralizzazione.

Ossa e farmaci

Ultimo fattore di rischio da considerare sono alcune terapie farmacologiche, soprattutto se per necessità medica devono prolungarsi nel tempo;
tra i principali farmaci coinvolti troviamo cortisonici, immunosoppressori, alcuni tipi di anticoagulanti, la tiroxina e gli inibitori di pompa protonica.

La nostra accortezza nel segnalare l'effettivo rischio di un'osteoporosi secondaria ad alcune terapie non deve essere assolutamente intesa come un suggerimento a non farne uso, ma piuttosto come un invito a valutare con il vostro medico la necessità di affiancarle quando possibile ad integratori specifici che possano compensarne l'inevitabile collateralità della fragilità ossea.

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Ossa e prevenzione: cosa fare

Giunti a questo punto possiamo condensare quanto detto in un piccolo vademecum per una buona salute delle ossa:

  • mantenere il più possibile un regime alimentare equilibrato valutando l'eventuale supporto di integratori vitaminici, multiminerali e basificanti nelle fasi in cui i "peccati di gola" iniziano a diventare la regola piuttosto che l'eccezione;
  • dedicarsi all'attività fisica con costanza prevedendo l'utilizzo di esercizi di sovraccarico e di potenziamento muscolare;
  • prevedere l'utilizzo di integratori specifici nelle fasi biologiche più vulnerabili (età avanzata, menopausa, stress)
  • valutare insieme al proprio medico l'assunzione di supporti nutrizionali di "compensazione" in caso di terapie farmacologiche prolungate.

Ossa e integratori

Nel corso dell'articolo abbiamo fatto più volte riferimento ai classici integratori multiminerali suggeriti in fase di prevenzione e trattamento in caso di osteoporosi, ma quali sono le proposte in fitoterapia e nutraceutica?

  • se consideriamo l'osteoporosi "pura", il podio spetta senza ombra di dubbio all'Equiseto; grazie al suo alto tenore in minerali e silicio è in grado di sostenere e consolidare efficacemente la matrice ossea.
    Da qui è poi possibile muoversi rafforzando l'azione dell'Equiseto con fitoterapici più specifici rispetto alla condizione biologica globale.
  • Il Silicio organico, assunto come integratore o presente nell'equiseto, è importante per costruire e consolidare correttamente le proprie ossa, non solo nella prevenzione dell'osteopenia, ma anche ad esempio in caso di fratture ossee o interventi allo scheletro.
  • Si potrà per esempio intervenire con piante come Luppolo, Cimicifuga e Trifoglio rosso se il quadro osteodegenerativo risente anche della menopausa;
  • Fieno greco, Maca e Polline accompagnati da dei gemmoderivati come la Sequoia quando le problematiche osse riguardano un anziano, un convalescente o un soggetto costituzionalmente magro e inappetente;
  • Ortica e gemmoderivati di Rovo e Vite se alla degenerazione ossea si accompagnano deformazioni atrosiche e quadri infiammatori complessi, anche su base autoimmune.
  • La Vitamina K è molto importante in quanto supporta il corretto metabolismo del calcio e favorisce l'assorbimento di calcio e fosforo.
  • La carenza di vitamina D sintomatica può causare ossa fragili, che tendono a deformarsi, nei soggetti di giovane età, o a rompersi facilmente, nei soggetti adulti.
  • il lactobacillus reuteri: in tempi recentissimi questo probiotico ha dimostrato di aumentare la concentrazione plasmatica di vitamina D e di migliorare l’assorbimento del calcio. Inoltre è dimostrato che un buon equilibrio della flora batterica aiuta a sintetizzare la vitamina K2 da parte del microbiota intestinale.
  • Calcio e Magnesio si integrano nel mantenimento del livello del metabolismo cellulare. Il riposizionamento del calcio permette di rafforzare le ossa. Il magnesio è un minerale prezioso per la conformazione dei sistemi portanti del corpo. E’ presente nella struttura del tessuto osseo e dei denti e riveste un ruolo importante per il sistema scheletrico e muscolare.

Come potete vedere, le opportunità di intervento combinando fitoterapia e nutraceutica sono davvero molteplici e permettono di definire un protocollo di trattamento estremamente personalizzato, pertanto consigliamo di rivolgersi sempre a dei professionisti del settore che sappiano aiutarvi a selezionare i rimedi più idonei alla condizione da trattare.